Siad - Sindacato Autonomo Dipendenti


Invece di convocare i Sindacati per discutere delle Linee guida per il rinnovo del contratto, il neo Assessore Armao pensa che i problemi legati all´inefficienza della politica possano essere risolti trasferendo il Personale negli Enti locali

24 agosto 2009


Il trasferimento dei dipendenti regionali negli Enti locali, può davvero essere la panacea della Regione Siciliana ovvero la risposta più efficace per creare da un lato risparmi nel bilancio regionale e dall´altro risolvere il problema di una migliore efficienza ed efficacia dell´attività amministrativa? Secondo il neo Assessore alla Presidenza Armao, si; secondo i Sindacati Autonomi maggioritari, no. Infatti, è scontato che, anche in caso di trasferimento, gli oneri resterebbero a carico della Regione stessa ed, inoltre, che la battaglia per rendere più efficiente ed efficace la P.A. regionale passa prima di tutto dalla valorizzazione delle risorse umane e di quelle legate alla funzionalità delle strutture. Pertanto, invitiamo l´Assessore Armao, invece di ricercare anche lui risalto sulla stampa cavalcando i vecchi luoghi comuni sulla Regione Siciliana e i suoi dipendenti, di rimboccarsi le maniche e di convocare i Sindacati per attuare vere riforme. Infatti, siamo da tempo pronti a discutere delle linee guida per il rinnovo del contratto di lavoro che, proprio per rendere più efficiente ed efficace l´azione amministrativa, deve procedere al riordino di una lunga serie d’istituti, quali ad esempio quello del FAMP, introducendo nuovi sistemi d’incentivazione legati alla posizione, alla responsabilità e al risultato. Ed ancora, individuare un apposito fondo su cui fare gravare i costi delle indennità e delle attività di lavoro in plus orario relativi all’ordinaria funzionalità dell’Amministrazione; Creare l’area separata della Vicedirigenza, un’apposita sezione di contrattazione per il personale del Corpo Forestale ed un´altra per gli Enti pubblici non economici sottoposti a vigilanza e/o controllo della Regione. Ed ancora, per utilizzare pienamente le professionalità già presenti nell’Amministrazione regionale, rivisitare i criteri di riclassificazione del personale con particolare riguardo alle posizioni di Funzionariato, definire i processi di riqualificazione del personale mediante l’attivazione dei percorsi di progressione verticale, anche per raggiungere i profili evoluti Ds e Cs. Ed Ancora, ricostituire il Fondo di quiescenza e previdenza dei dipendenti regionali e degli Enti, al fine di potere consentire in tal modo di alleggerire il bilancio regionale dei relativi costi del personale e determinare reali processi di alleggerimento delle dotazioni organiche, anche attraverso l’attivazione dei processi di pensionamento agevolato e la mobilità lunga di accompagnamento all’età pensionabile. Ecco da dove cominciare per migliorare e non costruire l’efficienza e l’efficacia della Regione, noi, che le maniche le abbiamo rimboccate già da tempo, aspettiamo l’Assessore per discutere sul campo di come risolvere i veri mali che affliggono la struttura e stabilire soluzioni ottimali per la realizzazione del bene della cosa comune.